domenica 27 novembre 2011

Un motivo in più per iniziare dai Comuni - Dlgs 267/00 Art. 8


Senza contare le calamità naturali di vecchia data, che hanno decimato molte famiglie, possiamo fare riferimento agli accadimenti più attuali e recenti che hanno visto colpiti, da calamità naturali, alcuni Comuni del Nord, Centro e Sud Italia.


Proprio di recente abbiamo avuto notizie di Comuni colpiti in Liguria, Toscana, Campania, Calabria e Sicilia.


Abbiamo sentito (anche se non molto diffuse dai media) opinioni di esperti quali geologi, meteorologi, sismologi, idrologi e comunque tecnici che si occupano di ambiente e di fenomeni climatici e ambientali.


La cementificazione, a parere di molti tecnici, gioca un punto a favore delle calamità naturali ed a sfavore dell'ambiente e della sicurezza di cose e persone, tuttavia le concessioni e le licenze per cementificare ed edificare, anche in zone a rischio, viene concessa non dallo Stato, o dal Governo centrale, ma dalle amministrazioni locali.


Non esiste una legge dello Stato che obbliga i Comuni a rilasciare licenze edilizie nei loro territori e quindi è facoltà dell'amministrazione locale concedere o meno permessi e licenze per costruire.


Abbiamo sentito spesso, da tecnici e dalla protezione civile, che molti disastri con perdita di case e terreni per molte famiglie dipendevano da costruzioni edificate in zone ad elevato rischio sismico o idrologico (troppo vicine a vulcani, fiumi, montagne, etc.) e dal mancato utilizzo del denaro già incamerato per lavori di protezione delle zone a più alto rischio, probabilmente utilizzato per altri scopi (ricordate le dichiarazioni degli amministratori del comune di Sarno ? in  Campania ?).


Molto spesso tali licenze venivano rilasciate per incamerare soldi o per favorire imprese (amiche di amministratori e sindaci), se non addirittura la mafia, e non per effettive necessità.


Se i cittadini pretendessero l'applicazione dell'art. 8 del Dlgs 267/00, ovvero gli strumenti elencati al comma 3 del suddetto articolo di legge, forse si potrebbero evitare certe decisioni degli amministratori e disastri che poi comportano richieste di denaro allo Stato, CHE NON HA ! Conseguirebbero altri debiti con le banche e di conseguenza altre crisi economiche.


Non sottovalutiamo che il debito pubblico non diminuirà MAI fino a che lo Stato si indebiterà  con le banche.
Come già detto, lasciamo perdere il parlamento, il governo, berlusconi, le elezioni, etc. e cerchiamo di dedicare tempo ed energie a chi è più vicino a noi e più RESPONSABILE di certi danni !



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